Prematurità neonatale: facciamo chiarezza
I contenuti di questa pagina sono realizzati in collaborazione con il Prof. Luigi Tommaso Corvaglia e la Dott.ssa Arianna Aceti.
Può capitare di sentire parlare di prematurità magari quando capita a qualcuno che conosciamo. Che succede, però, se quel qualcuno siamo noi? L’Associazione Cucciolo esiste anche per rispondere a questa domanda offrendo supporto pratico e sostegno psicologico alle famiglie dei neonati prematuri. Spieghiamo quindi cosa significa prematurità con un breve approfondimento medico e con l’esperienza di chi l’ha vissuta.
Il parto prematuro: cause e fattori di rischio
La durata della maggior parte delle gravidanze è di circa 40 settimane ed un neonato che nasce tra la 37ª e la 42ª settimana è considerato a termine. Circa il 10% dei parti, però, avviene prima.
Nello specifico, si definisce parto pretermine o prematuro un parto il cui travaglio ha luogo prima della 37ª settimana completa di gestazione. Un parto prematuro può avvenire per diverse ragioni, legate sia alla salute materna che a quella fetale. Indipendentemente dalla causa che determina il parto, i neonati prematuri, specie quelli di peso molto basso (peso neonatale < 1500 g), possono dover affrontare, nel corso del periodo neonatale, diverse problematiche, che possono condizionare la loro sopravvivenza e la loro qualità di vita, sia a breve che a lungo termine.
Neonati pretermine: cosa succede
Niente fiori e palloncini. Il mio approccio alla maternità è stato traumatico: non sapevamo se mio figlio ce l’avrebbe fatta.
– Michela Mian, mamma e socia Associazione Cucciolo
I bambini e le bambine pretermine nascono con un peso molto basso e in un momento in cui lo sviluppo di organi e apparati non è ancora completo. Questo comporta dei problemi di adattamento alla vita extrauterina e un aumento del rischio di mortalità rispetto ai bambini nati a termine. Tuttora, la nascita pretermine costituisce la causa principale di mortalità neonatale anche nei paesi occidentali nei quali l’assistenza sanitaria nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale ha raggiunto ottimi livelli. Grazie all’innovazione scientifica, il neonato pretermine può sopravvivere ma rischia di dover affrontare diverse complicanze cliniche:
Respiratorie
Uno dei rischi maggiori della nascita pretermine è la cosiddetta Malattia da Distress Respiratorio del Neonato Pretermine (Respiratory Distress Syndrome – RDS). I polmoni del neonato pretermine non sono in grado di produrre una quantità sufficiente di surfattante, una molecola fondamentale per la respirazione; per tale ragione, ai neonati pretermine viene generalmente somministrato surfattante alla nascita e spesso si rende necessario un supporto respiratorio per periodi più o meno prolungati. Per prevenire l’insorgenza di RDS e limitarne la gravità, in caso di rischio di parto pretermine, alla madre viene somministrato un corticosteroide, solitamente il betametasone, al fine di accelerare la maturazione polmonare del feto.
Infettive
Cardiache
Cerebrali e neurologiche
Gastrointestinali e nutrizionali
Di termoregolazione
Conoscere aiuta a capire e capire a reagire, insieme. Le problematiche legate alla prematurità sono tante, come anche le modalità possibili per assistere i bambini e le bambine pretermine, prima per farli sopravvivere poi per farli vivere con le loro famiglie.